FAMIGLIA GIRARDI
da 50 anni ristoratori e viticoltori nella bassa friulana.

La famiglia Girardi con la trattoria "Alla Buona Vite", la cantina "Girardi" e l'agrialloggio ha raggiunto reputata fama, fino a vincere il premio 'Spilla d'Oro' nel 2016, non solo nella Regione Friuli Venezia Giulia, ma anche nella vicina Austria, che vede riaperte le frontiere nel nuovo contesto europeo.
L'Azienda, a conduzione familiare, è centro ideale per chi vuole abbinare al piacere del turismo quello della ricerca dei prodotti genuini.
La tradizione contadina è stata sempre al centro della produzione alimentare, dell'ospitalità e della produzione vinicola.
Maria e Luigi Girardi approdarono nel 1943, con i loro sette figli, a Boscat di Grado, in piena guerra e con tante incertezze.
La loro era una famiglia di contadini da sempre, che il destino aveva portato dal Veneto alle colline del Goriziano, nelle terre dell'ex Ente Tre Venezie, in cerca di lavoro.
L'esodo fu scelta obbligata, ma anche fortunata, in quanto quelle terre, con il trattato di Parigi del 1947, passarono alla Slovenia.
Già nel 1969, con i figli Ermes e Franco, la famiglia aveva in produzione ben quattro ettari di vite, che davano vini bianchi, a forte base aromatica, e qualche rosso importante. Rafforzata la base produttiva e sulla scia di una intesa armonica fra tanti figlioli, Franco con Diana e Solidea poterono esprimere appieno la loro vocazione per i fornelli e l'originaria trattoria divenne un punto di riferimento sicuro per gli amanti del buon pesce.
Ermes, gran vignaiolo, continuò le sue attività, sviluppando una cantina moderna e funzionale, dove la tecnologia d'avanguardia si sposa al mestiere antico tradizionale.
Oggi, l' "Azienda Agricola Girardi” si è rimodellata ed offre prodotti di eccellente qualità.
La trattoria “Alla Buona Vite”, la cantina “Girardi” ed l'agrialloggio sono tre realtà frutto di una splendida armonia in una famiglia di stampo patriarcale che - in un momento di insofferenza nei confronti delle istituzioni, dei doveri, della famiglia e del quotidiano vivere in comunità - contribuiscono a rinforzare l'apprezzamento per le radici contadine, troppo spesso dimenticate.